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Lavori in corso al Museo civico «Cambiano le sale e la mentalità»

Articolo del quotidiano L'Adige sezione Cultura 13-09-2022
Il presidente Giovanni Laezza svela i primi cambiamenti: il nuovo ingresso, la modalità
interattiva e l'obiettivo di un pubblico diverso «È sempre stato un museo dall'alto valore
scientifico, ma era statico. Abbiamo lavorato sull'accoglienza e sui visitatori che vogliamo»


Si lavora alacremente anche in questi giorni nelle sale espositive del Museo civico in Borgo San-
ta Caterina. Uno dei piani è chiuso al pubblico proprio per questo, perché questa è l'estate in cui il museo si cambia d'abito. E il rinnovo non è solo estetico: come anticipa il presidente della Fondazione museo civico Giovanni Laezza, a cambiare sarà anche l'approccio ai visitatori. Il pubblico stesso a cui si vuole rivolgere. «Siamo partiti dal presupposto che l'allestimento che avevamo, che aveva trent'anni e li portava con grande dignità, fosse da sostituire perchè è cambiato anche il ruolo dei musei all'interno della società», spiega il presidente. «Al giorno d'oggi non si entra solo per una visita che soddisfa la vista; serve una concezione nuova, che parte dal tema dell'apprendimento». Nel nuovo Civico questo si concretizzerà nelle sale di un museo molto più interattivo, fruibile dalle scuole ma anche dalle famiglie. «Per anni il nostro museo, pur avendo una grande affezione da parte della città, pur essendo amato e riconosciuto dai roveretani, il numero dei visitatori locali ed anche di quelli provenienti da fuori è sempre stato ridotto» continua Laezza. Mentre il Mart, tanto per fare un esempio, portava visitatori a Rovereto anche più volte con la proposta delle mostre temporanee, al Civico mancava qualcosa di attrattivo. "É sempre stato un museo di ottimo livello scientific - argomenta il presidente - ma era statico. I roveretani erano convinti che bastava andarci una volta. Ora invece deve essere un luogo che continua a rinnovarsi. Un museo che cambia il messaggio da dare ai suoi visitatori potenziali». Questa rivoluzione è già cominciata in Borgo Santa Caterina: «Nel febbraio scorso abbiamo inaugurato il nuovo planetario che è stato realizzato con una concezione molto in linea con quello che ho appena detto ed è già molto visitato.

A questo si è arrivati attraverso un lungo processo. “ prima di iniziare il lavoro dell’allestimento nuovo, c'era la necessità di preparare i nostri collaboratori ad un visitatore diverso: la società
We exhibit di Venezia, a cui abbiamo affidato la progettazione e che è molto quotata nel settore degli allestimenti museali, ha curato un percorso formativo che è durato circa un anno. Anche grazie allo stop del Covid abbiamo investito questo "tempo morto"in formazione: sono state studiate la tipologia del nuovo visitatore, i suoi comportamenti, le sue aspettative. É stato utile perché ora c'è uno spirito orientato al visitatore che già c'è ma anche a quello che puntiamo ad avere. Quello che viene in città per una visita turistica in maniera più classica, che arriva da fuori provincia o è straniero». Insomma, a cambiare non saranno solo le vetrinette ormai datate. «Oltre ad un cambio di vestito c'è stato anche un cambio di mentalità. E sta funzionando molto bene».

Ci vorrà un po' di pazienza per tornare a godere della collezione, ma l'accoglienza ripagherà
l'attesa. «Ora ad esempio si entra da un ingresso laterale alla sede di Borgo Santa Caterina - svela Laezza -. Come primo cambiamento, posso anticipare che entrerà finalmente dall'ingresso principale. Ci sarà un'accoglienza diversa, più ampia, sale dedicate alla formazione ed ai laboratori con una visita interattiva». I finanziamenti sono comunali, dato che il Comune è proprietario della sede. Ma il Museo civico è in corsa anche per ottenere fondi dal Pnrr che potrebbero consentire dotazioni di attrezzature
in più.

Luisa Pizzini

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