
10 padiglioni da vivere per comprendere
- Biennale Architettura Venezia 2025
Chi ha visitato almeno una volta la Biennale di Venezia lo sa: è un’esperienza totalizzante. Stimolante, intensa, a tratti persino sfidante. Con così tanti padiglioni, installazioni e un calendario fitto di eventi, si ricevono moltissimi stimoli, e può diventare complicato orientarsi.
In questo contesto, la qualità della visita non dipende solo da ciò che viene mostrato, ma soprattutto da come questi contenuti vengono percepiti e vissuti. In un contesto carico di stimoli, calibrare l’esperienza di visita tra la curiosità di apprendere e conoscere e le proprie esigenze fisiche e mentali diventa fondamentale.
In questa guida vi raccontiamo dieci padiglioni che abbiamo avuto il piacere di produrre per l’edizione 2025 della Biennale, all’interno dello spazio espositivo dell’Arsenale.
Dopo aver visitato a nostra volta tutta l’area espositiva, vi proponiamo un percorso fatto di linguaggi, atmosfere e storie diverse, pensato per accompagnarvi in un’esperienza di visita più consapevole. Una chiave di lettura - e di visita - che mette in primo piano le persone e le loro percezioni e esigenze, che ci auguriamo possa aiutarvi a creare un itinerario di visita bilanciato.
Padiglione Kosovo – “Sentire” il futuro
La visita all’interno del Padiglione Kosovo parte dal corpo. Qui non si guarda soltanto: si cammina, si respira, si annusa. L’olfatto diventa il senso guida, accompagnandoci alla scoperta di un’installazione sospesa composta da un sistema di tubi che diffonde odori richiamando stagioni, terreni e presenze.
In un’epoca in cui i cicli della natura sono sempre più imprevedibili e i dati non bastano più, questo progetto propone un archivio alternativo: un database sensoriale fatto di profumi, sensazioni tattili e silenzi. Il visitatore è invitato a rallentare, sintonizzarsi con l’ambiente e leggere il paesaggio attraverso i sensi.

Padiglione Kosovo, Biennale Architettura 2025
Padiglione Marocco – Toccare il Tempo
Un altro progetto che stimola l’area sensoriale è il Padiglione Marocco.
Qui tradizione e innovazione si incontrano in un dialogo virtuoso: il progetto esplora come le antiche tecniche costruttive possano intrecciarsi con le tecnologie digitali contemporanee, ridefinendo il concetto di intelligenza collettiva nel processo architettonico.
Il Padiglione si presenta come un’esperienza individuale. Il visitatore è invitato, dal layout dell’installazione, a creare un proprio percorso di visita intrecciandosi intorno a tante colonne che confinano camminamenti abbastanza stretti, un dedalo di superfici da sfiorare, texture da esplorare e proiezioni digitali che animano gesti, strumenti e rituali ancestrali.
A rendere la narrazione ancora più coinvolgente contribuisce la presenza di ologrammi che danno voce e corpo a due artigiani marocchini — protagonisti silenziosi di un ricco patrimonio tecnico e culturale condiviso.

Padiglione Marocco, Biennale Architettura 2025
Padiglione Messico – Odori, profumi e connessioni
Anche nel Padiglione Messico è il corpo a guidare la visita.
Chi visita è accolto in un paesaggio da attraversare lentamente: si cammina lungo i bordi di piccole isole coltivate — le chinampas — immerse in un ambiente vivo, ma al chiuso.
Il progetto racconta i cicli della natura, la biodiversità e la resilienza, ma soprattutto offre l’opportunità di rallentare, lasciando spazio a una percezione più profonda e attenta. La sensazione è quella di trovarsi in un giardino raccolto, dove il tempo si allunga e i sensi si risvegliano: l’aria è densa, il verde avvolge, mentre l’umidità e i profumi della vegetazione stimolano olfatto.
Intorno all’installazione, aree di sosta e zone d’ombra offrono spazi di decompressione, dove il corpo può fermarsi, respirare e rigenerarsi, trasformando la visita in un momento di vera connessione con l’ambiente.

Padiglione Messico, Biennale Architettura 2025
Padiglione Oman – Spazi che accolgono
Il Padiglione Oman offre un’esperienza di visita libera e senza confini: nessuna porta, nessun percorso obbligato. Lo spazio si apre in ogni direzione, lasciando al visitatore completa libertà di entrare, sostare o muoversi come desidera.
Al centro si trova un’installazione attraversabile da ogni lato, circondata da panche che favoriscono un momento di pausa e condivisione. Realizzato in alluminio traforato che richiama i motivi tradizionali omaniti, il progetto unisce radici culturali e contemporaneità, trasformando lo spazio in un luogo civico dove fermarsi non è solo una pausa, ma un momento essenziale dell’esperienza.
L’ispirazione nasce dalle “sablat”, gli spazi tradizionali delle case omanite dedicati all’accoglienza e agli incontri familiari e comunitari, offrendo un’esperienza che valorizza la socialità e la connessione tra le persone.

Padiglione Oman, Biennale Architettura 2025
Padiglione Cina – Co-esistere con i sensi
Il Padiglione Cina accoglie i visitatori con un allestimento ampio, progettato per offrire piena libertà di esplorazione.
La disposizione aperta invita a costruire un percorso personale attraverso una sequenza di installazioni che alternano stimoli visivi e sonori.
L’ingresso sorprende con una struttura scintillante, evocativa, che introduce il tema della coesistenza culturale su cui si basa il Padiglione.
Camminando tra ambienti immersivi e suoni avvolgenti, la visita si trasforma in un’esperienza sensoriale, grazie all’interazione con installazioni che parlano linguaggi differenti.

Padiglione Cina, Biennale Architettura 2025
Padiglione Uzbekistan – Tracce di memoria
Anche nel Padiglione Uzbekistan l’esperienza di visita è libera e senza percorsi prestabiliti: all’interno dello spazio espositivo il visitatore ha l’opportunità di scegliere autonomamente da dove iniziare e come muoversi. La maggior parte delle opere sono visibili da ogni angolazione, lasciando spazio alla curiosità personale e all’interazione spontanea.
La mostra raccoglie frammenti originali della struttura, elementi architettonici reinterpretati e oggetti creati appositamente, che trovano nuovo significato grazie all’allestimento e all’atmosfera del luogo. Il progetto rende omaggio al Sun Institute of Material Science, uno dei più grandi forni solari al mondo, costruito nel 1987 con finalità militari e scientifiche.
Riletto attraverso il linguaggio dell’arte e dell’architettura, questo simbolo si trasforma oggi in un messaggio di sostenibilità e cultura, invitando il visitatore a riflettere sulle tracce del passato e sul futuro possibile.

Padiglione Uzbekistan, Biennale Architettura 2025
Padiglione Turchia e Padiglione Filippine – Ascoltare la terra
Se cerchi un luogo dove rallentare e immergerti in uno spazio di ascolto profondo, il Padiglione Turchia ti accoglie con un’atmosfera intima e avvolgente.
Al centro, una grande installazione invita a soffermarsi, mentre le postazioni dedicate all’ascolto creano momenti di silenzio e contemplazione, lontani dal ritmo frenetico del percorso esterno.
In questa edizione della Biennale Architettura, la Turchia propone un’esperienza multisfaccettata che esplora la terra attraverso linguaggi sensoriali, scientifici e artistici, invitandoti a riscoprire, reinterpretare e immaginare questo elemento essenziale da molteplici prospettive.

Padiglione Turchia, Biennale Architettura 2025
Anche il Padiglione Filippine invita a un ascolto attento e a una comprensione profonda attraverso la lettura del suolo. Qui il suolo è riconosciuto come un elemento vivo e potente, capace di rimodellare aspirazioni e soluzioni architettoniche.
Postazioni dedicate all’ascolto e didascalie accompagnano la visita, guidandoti in un’esperienza sensoriale che risveglia la consapevolezza del profondo legame tra terra, cultura e architettura.

Padiglione Filippine, Biennale Architettura 2025
Padiglione Cile – Silenzi nel buio
Se si arriva al Padiglione del Cile dopo aver camminato all’aperto, spesso sotto il sole caldo e tra la folla dei padiglioni, si viene accolti da un’atmosfera completamente diversa.
Si entra in uno spazio avvolto nel buio totale, che invita subito a ricalibrare lo sguardo riposare gli occhi. Una luce verde soffusa accompagna il percorso, guidando senza mai imporre.
Il progetto mette in scena il valore della tavola rotonda, simbolo di dialogo e confronto politico, fondamentale nei processi partecipativi ambientali in Cile.
Attraverso la luce e l’organizzazione dello spazio, si esplorano le tensioni tra tecnologia e territorio, tra Stato e comunità, e tra intelligenza artificiale e corpi materiali che la sostengono, invitando il visitatore a un ascolto attento e consapevole.

Padiglione Cile, Biennale Architettura 2025
Padiglione Arabia Saudita – Luce e calma
Dopo aver attraversato padiglioni immersi in atmosfere cupe e luci soffuse, il Padiglione dell’Arabia Saudita si apre con un ambiente luminoso dai toni chiari, capace di risvegliare dolcemente la vista. Qui la luce, diffusa e piacevole, favorisce un passo più lento e un abbandono a un’esperienza di calma.
All’interno, un labirinto di corridoi avvolgenti è creato da pareti di tessuti tesi a ricoprire una struttura; le superfici ornate da dettagli ricamati catturano lo sguardo e stimolano un’osservazione profonda. Ogni elemento del progetto diventa un invito a scoprire, trasformando il percorso in un viaggio visivo ricco di significato.
Il padiglione propone una riflessione intensa sull’impatto umano sugli spazi che abitiamo e sull’evoluzione delle città, invitando a immaginare un futuro in cui architettura e natura si intrecciano armoniosamente. Un dialogo aperto e inclusivo che supera confini e culture, tracciando nuove vie per un ecosistema urbano sostenibile e condiviso.

Padiglione Arabia Saudita, Biennale Architettura 2025
Infine per migliorare ancora la tua esperienza di visita, alcuni consigli pratici:
~ Spazi espositivi all'aperto: Durante la visita alla Biennale, potresti trovarti a camminare in aree scoperte. Preparati ad affrontare giornate calde e soleggiate, così come momenti di pioggia.
~ Camminare per lunghi tratti: La visita di tutti gli spazi espositivi richiede molte ore. Alcune zone potrebbero non essere dotate di posti a sedere o aree di riposo, quindi potresti dover camminare per diverso tempo durante la tua visita.
~ Comfort durante la visita: In alcune aree espositive ci sono percorsi di ghiaia che potrebbero non essere adatti a tutti i tipi di calzature. Indossare scarpe scomode potrebbe influenzare negativamente la tua esperienza durante la visita.
~ Postazioni di ricarica: Dato che non ci sono aree specifiche per la ricarica, ti consigliamo di portare una power bank così potrai goderti la tua visita mentre scatti tutte le foto che desideri.
~ Oltre Giardini e Arsenale: Molti Padiglioni Nazionali e altri eventi collaterali sono ospitati in magnifici edifici storici al di fuori delle aree principali. Prenditi il tempo di esplorarli mentre scopri la storia della città.
~ Accesso alla Città di Venezia: Per visitare il centro storico è necessaria la prenotazione e il pagamento del Contributo di Accesso, salvo alcune esenzioni.
Verifica online le date e le modalità di visita.
Ci auguriamo che la tua visita a Venezia sia indimenticabile.
Se visiterai i progetti, non dimenticare di taggarci usando l’hashtag: #ArtIsInTheProcess.
Giulia Barigelli
Communication Manager